I miei progetti hanno come denominatore comune le persone.L’architettura in senso ampio nasce e si trasforma da sempre per soddisfare le esigenze di chi vive lo spazio. Quello pubblico, privato, verde, costruito, è sempre in relazione all’uomo. L’architettura trova senso se si relaziona alla scala umana, così come la definisce Jan Gehl.
Sono i 5 sensi dell’uomo, della persona e a questi aggiungo il sesto senso: quello della relazione . Dove tutto questo non è presente, preferisco sia la natura a disegnare i luoghi.
Se le persone sono i protagonisti dei progetti, allora diventano attori attivi del processo in tutte le sue fasi, in modi diversi ma sono sempre presenti.
L’intreccio della città e non, non può prescindere dalla dimensione umana e dalla relazione uomo-natura.